Tour de France 2024, Tadej Pogačar: “Sto meglio di quanto pensassi! Non farò tripletta con la Vuelta, voglio la maglia iridata”
Tadej Pogačar vuole entrare ancor di più nella storia del ciclismo vincendo il Tour de France 2024. Annunciato in inverno il quasi folle sogno della doppietta con il Giro d’Italia, dopo aver vinto la Corsa Rosa si presenta come il favorito numero uno ad una Grande Boucle in cui quest’anno si apprestano a sfidarsi tutti i corridori più forti al mondo, senza eccezioni. Complice l’infortunio di Jonas Vingegaard, vincitore delle ultime due edizioni e unico in grado di batterlo da cinque anni a questa parte in un GT (considerando anche le altre corse a tappe c’è solo una ulteriore sconfitta, per mano di Primoz Roglič, con Vingegaard secondo e Pogačar terzo, al Giro dei Paesi Baschi 2021), il leader della UAE Team Emirates è l’uomo da battere alla partenza di Firenze. Ma riuscirci sarà tutt’altro che semplice, complice anche la grande squadra che gli è stata costruita attorno.
“Dopo il Giro mi sono rilassato un po’ e ho mangiato del buon cibo, ma avevo delle cose da fare a casa, quindi sono tornato a Montecarlo abbastanza presto dopo il Giro, pronto a prepararmi lentamente per il Tour – racconta – In realtà, non vedevo l’ora di tornare in sella quando sono tornato a casa. La prima settimana ho fatto qualche giorno di pedalate semplici fino al bar e poi sono tornato a casa. È stato bello. Poi ho iniziato a sentirmi bene abbastanza rapidamente e ho fatto un buon allenamento subito dopo il Giro”.
Un percorso di avvicinamento particolare, passato poi per un importante ritiro, che sta dando i suoi frutti: “Non vedo l’ora che inizi il Tour, penso che sarà una partenza speciale per me perché ho vinto il Giro e il Tour inizia in Italia, quindi penso che sarà fantastico! Dal Giro sembra che io abbia fatto un passo avanti e la mia forma è ancora meglio di quanto mi aspettassi. Ho fatto un buon allenamento, ho testato un po’ le gambe e, ad essere sincero, non mi sono mai sentito così bene in bicicletta. Non vedo l’ora di vedere se sono migliorato nelle situazioni di gara rispetto al Giro, ma mi sento bene e non posso lamentarmi”.
Tutti si aspettano che lo sloveno faccia una corsa offensiva sin dalle prime tappe, sia per come si è comportato alla Corsa Rosa, confermando la sua indole, ma anche perché sarà importante provare a testare da subito i rivali. Intenzioni che non conferma, ma che non smentisce… “Al Giro ha funzionato bene – prosegue – Non posso sbilanciarmi troppo ora. I primi due giorni sono abbastanza duri, soprattutto il secondo giorno con la salita di San Luca. Penso che ci saranno degli indicatori per capire chi è a posto e poi potremo decidere dopo queste due tappe come affrontare i giorni successivi”.
Grande attesa ovviamente per la sfida con Vingegaard, ma non solo, visto che al via ci saranno anche Remco Evenepoel e Primoz Roglič: “Jonas si è infortunato gravemente, è stato un infortunio molto pesante, ma credo che si riprenderà. Penso che Jonas sarà preparato e se è forte mentalmente e ha recuperato bene, allora penso che dovremmo essere pronti a vederlo al meglio. Con Remco e Primoz abbiamo visto che erano in ottima forma al Delfinato, forse per Remco era un po’ troppo presto per essere al 100%, ma Primoz era davvero in ottima forma. Credo che tutti loro saranno al massimo livello al Tour. Penso che sarà un Tour molto competitivo, ma non si può mai sapere come sono gli avversari. I nostri corpi sono imprevedibili, l’anno scorso pensavo di essere al 100%, ma un giorno stavo benissimo e un giorno non ero pronto”.
La pressione tuttavia sembra al momento essere quasi tutta sul classe 1998, ma non è qualcosa di nuovo per lui: “Tutti pensano che vincerò il Tour ogni anno ma negli ultimi due non ho vinto. Ovviamente, c’è sempre pressione per il Tour, è la corsa più grande del mondo. Ogni anno sono più maturo e imparo dalle esperienze e dagli errori. Non si smette mai di migliorare, mentalmente e fisicamente, e credo di essere in una buona posizione. Naturalmente voglio anche divertirmi, quando non mi divertirò più in bici forse mi ritirerò, quindi voglio divertirmi il più a lungo possibile. Mi sento bene ma vediamo, per fare un diamante serve pressione”.
Non mancano anche commenti sulle corse che verranno dopo, partendo dal sogno di molti di vederlo inseguire anche la Vuelta a España dopo aver conquistato la Maglia Gialla. Una ipotesi che scaccia in maniera definitiva (o quasi): “Non credo, no. Un giorno mi piacerebbe indossare la maglia rossa, ma posso assicurare che la tripletta Giro-Tour-Vuelta non è in programma quest’anno. Vincere ogni Grande Giro è un obiettivo importante per me, ma farlo nello stesso anno è forse un po’ troppo folle. È anche un anno olimpico e ci sono anche i Campionati del Mondo. Penso che dopo il Tour vedremo, ma l’obiettivo principale saranno i Campionati del Mondo”.
I Mondiali di Zurigo saranno dunque l’altro grande evento dell’estate per un Tadej Pogačar che non sembra mai sazio: “L’anno scorso sono arrivato terzo e vorrei provarci di nuovo. Il percorso di quest’anno mi piace molto, la Svizzera è un bel paese e dovrebbe essere caratterizzato da buone strade e piccole salite, sarà una corsa dura. Conquistare la maglia iridata sarebbe un sogno”.
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